Moreau, Jean Victoire

(1763-1813)

Il padre gli impedisce di arruolarsi nell'esercito regolare. Volontario nella Guardia Nazionale appena formata, è tenente colonnello di un battaglione di volontari nel 1791. Combatte  nell'armata del Nord (Neerwinden) ed è promosso Generale di brigata. Agli ordini di Pichegru si distingue in varie battaglie e poi conquista l'Olanda. Comandante in capo dell'Armata del Nord e di quella del Reno-Mosella è costretto ad indietreggiare nel 1796.  Repubblicano tepido , il ricordo della morte del padre durante il Terrore non migliorò certo  i suoi sentimenti.

Gli caddero in mano nel corso delle operazioni per caso documenti che comprovavano il tradimento di Pichegru (già suo superiore). Forse per  questo non li trasmise subito al Direttorio, anche se proprio in essi c'erano prove della  sua (di Moreau) fedeltà, ma solo dopo il colpo di stato del 18 Fruttidoro. Per questa ragione fu  messo in disparte come poco fervente. Solo nel '98 gli si riaffidò il comando prima in Italia, poi in Germania.

Il 18 Brumaio appoggia Bonaparte che gli affida l'armata del Reno ove trionfa a  Hohenlinden. Popolarissimo, dà ombra a Bonaparte. Mantiene peraltro relazioni con Pichegru passato al nemico, relazioni presto conosciute che lo fanno arrestare e condannare a due anni di prigione. Si esilia negli Stati Uniti nel 1804 e ritorna nel 1813 consigliere dello Zar Alessandro I e dei coalizzati. Ferito mortalmente a Dresda, muore cinque giorni dopo.

 

Cfr. Tulard, Fayard, Fierro, Op. cit.