Giovanni Provera
Nato a Venezia, Giovanni,
marchese di Provera, divenne Generalmajor il 18 giugno 1789, servendo in Italia
durante gli scontri con la prima repubblica francese nel 1794 e 1795.
Il 4 marzo 1796 ricevette la
promozione a Feldmarschalleutnant combattendo, il 13 e 14 aprile come
comandante dell'esercito austriaco, nella battaglia di Millesimo, dove venne
sconfitto e catturato, come gran parte dei suoi uomini, dalle forze di Napoleone Bonaparte. Venne poi liberato.
Provera prese parte al terzo tentativo del
generale Alvinczy di
liberare Mantova. Il 28 ottobre
1796 si unì al generale Quosdanovich a Pinzano al Tagliamento, e combatté nella
vittoriosa seconda battaglia di Bassano il 6 novembre. Si scontrò anche,
sempre contro i francesi, a Caldiero il
12 novembre e ad Arcole dal
15 al 17 novembre; in quest'ultima battaglia, venne duramente sconfitto dal
francese André Masséna perdendo
6 cannoni e 700-800 prigionieri
La sua
divisione venne quindi nuovamente assegnata alla liberazione di Mantova nel
gennaio 1797, sicché non partecipò alla sconfitta austriaca di Rivoli, scontrandosi
piuttosto con le avanguardie di Augereau a Bevilacqua l'8 e il 9 gennaio. Fino al 12 del
mese rimase poi senza motivo a Legnano, dando così modo
ai francesi di inviare uomini a Rivoli. Nella notte tra il 13 e il 14 gennaio
attraversò l'Adige prima del generale francese Jean-Joseph Guieu, che
sconfisse impedendogli di seguirlo. Provera lasciò quindi a protezione del
ponte 1.500 uomini e 14 cannoni e, col resto delle forze, marciò in direzione
di Mantova. Napoleone, messo al corrente dei movimenti di Provera, inviò ad
intercettarlo Augereau, che però non riuscì nell'impresa. Il 16 gennaio
Napoleone respinse il tentativo degli austriaci assediati a Mantova, guidati
dal Wurmser, di unirsi a Provera, questo tra
l'altro molto inferiore di numero ai francesi. Provera, con la via di fuga
tagliata, si arrese assieme a 6.700 soldati.[1]
Si ritirò
dalla vita militare il 29 aprile 1797 e morì il 5 luglio 1804 a Venezia