Talleyrand-Perigord  Charles Maurice (1754-1838)

 Marionetta diabolica o gran servitore della Francia ?????

Dovette scegliere lo stato ecclesiastico per la malformazione ad un piede che lui attribuiva ad un incidente. Nipote del Vescovo di  Reims, ordinato prete, fu vescovo di Autun nel 1788. Fu eletto rappresentante dal clero della sua Diocesi agli Stati Generali.

 

Il suo primo tradimento fu proprio verso il Clero: propose la  nazionalizzazione dei beni ecclesiatici.

Comprese prestissimo il rischio di emettere gli assegnati sui beni nazionali.

Approvò il principio della Costituzione Civile del Clero e creò i primi nuovi Vescovi. Celebrò la Messa alla Festa della Federazione al campo di Marte il 14 luglio 1790.

Dimessosi da Vescovo nel '92 accetta una missione a Londra nel tentativo di guadagnare il governo inglese alla causa di Francia. senza successo.

Come aveva fatto con Mirabeau, avvicinò - per allontanarsi da Parigi - Danton che lo incaricò di una nuova missione in Inghilterra.

Tre mesi dopo fu letta alla Convenzione una sua lettera ove offriva i suoi servizi al Re Luigi XVI.

Fu subito  stilato un decreto d'accusa contro di lui ed iscritto nell'elenco degli emigrati. Tentò invano di giustificarsi sempre rimanendo a Londra. Ricevette poi l'ordine di  lasciare l'Inghilterra e scelse di andare negli Stati Uniti, dove si occupò di affari.

 

Cambiate le cose in Francia, M.ma De Stael  gli fa togliere la proscrizione e diviene - con Barras al Direttorio - Ministro degli esteri.

Difende l'idea di Bonaparte della spedizione in Egitto.

Coinvolto in loschi affari, attaccato dalle sinistre, disprezzato per la sua corruzione dagli altri, dà le dimissioni il 20 luglio 1799.

Sagacissimo diplomatico ed abilissimo negoziatore, all'intrigo del 18 brumaio ritrova la sua carica di Ministro degli esteri e la tiene fino al 1807.

Creato Principe di Benevento e gran Ciambellano, tradisce poi Napoleone.

Si fa comprare dalla Russia mentr'era fiduciario di Napoleone.

Caduto questi, appoggia Luigi XVIII ed è ancora Ministro degli esteri.

Caduti i Borboni nel 1830 accetta ancora l'ambasciata di Londra da Luigi Filippo e conclude il trattato franco inglese nel 1834.

Accumulò cariche e appannaggi, sopravvisse a tutti i mutamenti politici - e quali mutamenti! -  per opportunismo e perché mirava solo al bene per la Francia, come lui asseriva.

Maestro del voltafaccia diplomatico, al congresso di Vienna, riuscì a guidare al meglio gli interessi della Francia.

La sua figura è tuttora discussa.

Si riconciliò (?!) con la Chiesa nel 1838 poco prima di morire.

Ultima capriola?